Era una di quelle mattine speciali, nell'ashram di Prasanthi Nilayam, in cui ogni respiro sembra portare pace e serenità. Seduto nel tempio sacro, sentivo il silenzio riempire dolcemente il mio cuore, mentre le mie dita sfioravano lentamente il mio mala di rudraksha.
Da secoli, in India, la recitazione dei mantra avviene utilizzando un mala, una collana sacra che aiuta la concentrazione e l'intenzione. Tra tutti i mala, quello composto da 54 semi di rudraksha possiede un significato e una energia speciali.
Il seme di rudraksha, nella tradizione yogica, è considerato il simbolo vivente dell'energia divina. "Rudra" è una manifestazione del dio Shiva, e "aksha" significa lacrima: si racconta infatti che questi semi siano nati dalle lacrime compassionevoli di Shiva per il mondo.
Un insegnante vedico che conoscevo da anni, stimato professore all’università di Prasanthi Nilayam, mi stava osservando. Sentivo che aveva qualcosa da dirmi e così alzai lo sguardo verso di lui. Mi sorrise e mi disse: «Richard, posso mostrarti qualcosa?» Mi fece cenno di allungargli il mio mala e continuò dicendomi: «Il mala si tiene così, tra il pollice e il dito medio. Il dito indice non dovrebbe mai toccare i semi.»
In quel momento la sua voce era un balsamo per l'anima.
«Il dito indice rappresenta l’ego, quella parte di noi che spesso ostacola il fluire autentico dell'energia divina. Tenendolo lontano dai semi di rudraksha, permettiamo alla purezza e all'umiltà del mantra di scorrere liberamente, senza ostacoli.»
Il suo insegnamento mi toccò nel profondo. «Ricorda sempre che il mala non è solo un semplice strumento per contare le ripetizioni. È un filo sacro che unisce il tuo cuore al Divino, ogni seme è una goccia di compassione, nata dalle lacrime di Shiva per l'umanità. Ogni mantra pronunciato è un passo verso il tuo Sé autentico, un incontro intimo con l’energia universale che vive dentro di te.»
Ascoltarlo fu un dono enorme, sentii crescere in me una profonda gratitudine. Poi mi ridiede il mio mala e mi salutò con il suo meraviglioso sorriso. Tornai al mio mantra, tenendolo delicatamente tra pollice e dito medio. E ad ogni seme che scorreva, sentivo vibrare dentro di me quella meravigliosa energia di amore, gentilezza e autenticità, che porta a casa, nel cuore.
Il mala è sempre con me, lo porto al collo e alle volte avvolto al polso. Ormai è diventato una presenza fondamentale nella mia vita e quando lo scordo a casa ne sento la mancanza. Non è attaccamento verso un oggetto ma l'opportunità di ricordarmi del valore profondo che rappresenta.
Negli anni sono diventato un amante dei semi di rudraksha. Dopo aver imparato a distinguerne le differenti varietà ho riprodotto il mala che indosso per coloro che si sentono attratti da questo dono esclusivo.
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Da quando mi hai insegnato il Gayatri Mantra, ripercorrere i semi tra le dita mi ha aiutato molto nella pratica di riconnessione e centratura ♥️
Pensavo che dovevano essere 108 i semi di rudraksha per il mala