Cinquantunesimo dono: quel libro tra le mani, nel posto giusto, al momento giusto
I 108 doni dell'India
Mentre mi leggete devete sapere che sono giunto circa a metà di questo percorso di scrittura. Quando ho deciso che avrei scritto “I 108 doni dell’India” personalmente non sapevo nulla di Substack e di come funzionasse. Poi mi sono reso conto delle sue straordinarie potenzialità, e principalmente dell’opportunità che mi sta offrendo di entrare in contatto con nuove persone.
Questi 108 doni corrispondono ad un mala indiano, ad una corona sacra, dove ogni grano rappresenta un preghiera o un mantra. Questi doni, come quelli del mala, sono esperienze che ho vissuto in India, dove ho abitato con la mia famiglia per diversi anni. Ho perso il conto di quanti viaggi ho fatto, in questa vita, in India e principalmente nel mio amato sud. Ma il mio profondo rispetto per quello che ho ricevuto è sempre evidente anche nei libri che ho scritto, nel mio podcast e nei video che produco per il mio canale YouTube.
Un giorno, qui su Substack, una persona alla quale sarò sempre grato ha deciso di iscriversi per un anno intero, alla mia newsletter e agli approfondimenti anche video, che pubblicherò per i miei abbonati che iniziano a supportare questa iniziativa. Questa signora ha creduto subito in questo mio progetto, che era ancora in corso d’opera e che finalmente sta per partire. Successivamente altre persone hanno deciso di fare lo stesso. C’è chi ha preferito fare l’abbonamento annuo e chi invece mensilmente. Oggi sono felice di dirvi che a breve pubblicherò il primo video di approfondimento per gli abbonati a pagamento. Mi auguro che sentiate la voglia di sottoscrivere il vostro abbonamento e a voi voglio dirvi grazie per il vostro sostegno. Alimentare qui la vostra sete di conoscenza e di spiritualità dona a me la possibilità di creare qualcosa che stavate cercando.
Quel giorno mi trovavo nei pressi dell’Albero della Meditazione, quel luogo sacro che da anni custodisce i miei momenti di raccoglimento più profondi. Avevo tra le mani un libro che mi era stato donato da un’anima gentile in un momento in cui ne avevo più bisogno di quanto sapessi: Il Potere di Adesso di Eckhart Tolle.
Ogni frase che leggevo mi apparteneva. Sentivo un richiamo a qualcosa che già conoscevo ma che avevo bisogno di riscoprire. Oggi voglio ripercorrere i tre messaggi fondamentali di questo libro, quelli che ancora oggi risuonano in me e che spesso sono un faro che mi guida nei momenti più difficili.
1. Il momento presente è l’unico momento che abbiamo.
Tolle ci ricorda che il passato è un ricordo e il futuro un’ipotesi. Solo il momento presente è reale. Questo insegnamento mi riportò immediatamente a uno dei pilastri della saggezza di Baba, che più volte ci ha esortato a vivere con piena consapevolezza il qui e ora, ricordandoci che “il passato è passato, il futuro è incerto, solo il presente è tuo e sacro: è il tempo di Dio, il tempo della Verità.”
2. L’identificazione con la mente è la fonte della sofferenza.
Tolle spiega con chiarezza disarmante come il pensiero incessante, non osservato, crei una falsa identità e ci tenga separati dalla nostra vera essenza. Anche questo è un insegnamento che ho ritrovato parola per parola negli insegnamenti del mio Maestro: “La mente è un buon servitore, ma un pessimo padrone. Solo quando la mente è silenziosa, l’Anima può parlare.”
3. L’osservatore silenzioso è la nostra vera identità.
Ciò che in noi osserva senza giudizio, ciò che è testimone della vita, è la nostra vera natura. Questo concetto è il cuore stesso della Happygenetica, è l’essenza della centratura spirituale. Quando siamo testimoni silenziosi, siamo in contatto con l’Atma, con lo Spirito, con la scintilla divina che in India chiamiamo semplicemente Sé.
In quel momento, sotto le fronde dell’Albero della Meditazione, capii che quel libro non mi era stato dato a caso. Era una voce in più a conferma di ciò che già vive nel cuore di chi cerca, di chi si arrende alla verità del Silenzio, di chi lascia andare l’identificazione con il dolore per ritrovare la pace che è sempre stata lì, in attesa.
Quel giorno, non finii nemmeno il libro. Chiusi le pagine con rispetto e lasciai che il vero potere dell’Adesso si manifestasse in me, in un respiro, in un sorriso interiore, nel canto sommesso di un corvo in lontananza.
Ciò che è eterno, non si trova nel tempo. Si trova nell’Adesso.
E l’India, ancora una volta, mi stava ricordando come trovarlo. Questo è il mio dono per voi.
p.s. in uno dei video, esclusivi per gli abbonati premium Substack, racconterò della mia esperienza con gli insegnamenti di Eckart Tolle e di quanto la sua letteratura sia stata trasformativa negli anni in cui ho vissuto a Puttaparthi.
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